27 set 2020

Pompei, Guida alternativa agli scavi

 di Ugo di Girolamo - Download guida

        Sono stato la prima volta a Pompei nel 1965 o ‘66. Non ricordo bene la data di una gita scolastica che mi portò agli scavi, ma ricordo benissimo l’impressione che mi fece; camminare sul basolato della città e entrare nelle case dei ricchi pompeiani, così strane e diverse dalle nostre, mi faceva pensare a un viaggio nel tempo.
        In seguito, visitando molti altri siti archeologici, mi sono reso conto che solo Pompei ed Ercolano davano con immediatezza e potenza questa sensazione di immersione nel passato. Altrove era necessario uno sforzo di immaginazione e buone conoscenze del sito per vivere questa sensazione di empatia temporale.
        Dopo quella prima visita sono tornato a Pompei decine di volte, sempre accompagnato da una guida cartacea che portavo da casa o compravo lì sul posto; ne ho accumulato una decina a casa.
        Con il passare del tempo ho cominciato a trovare queste guide insoddisfacenti, ricalcavano più o meno sempre lo stesso schema di presentazione della città, rivolte al turista di una giornata di visita.
        Poi ho cominciato a leggere libri su Pompei come quelli di Eva Cantarella e anche romanzi storici sulla città, indimenticabile quello di Robert Harris, “Pompei. 79 d.C. Venti ore alla catastrofe”, ma rimanevo sempre insoddisfatto.
        Per fare un esempio, camminando per via Stabiana o via dell’Abbondanza si incontrano decine di botteghe e officine, facilmente distinguibili dalle scanalature incise sulle soglie, che servivano a chiudere i locali la sera con delle tavole, ma di queste non sapevo nulla, perché, sia nelle guide che nei libri letti, non si parlava di loro, se non in termini generali. Eppure si sapeva tutto, o quasi, come ho appreso leggendo Matteo della Corte, chi erano i proprietari e che attività vi si svolgevano.
        La svolta è arrivata quando mi sono capitati tra le mani, “I tre giorni di Pompei” di Alberto Angela e “Pompei. Mestieri e Botteghe” di Carlo Avvisati.
        Il primo, che se non fosse per i fastidiosi continui e inutili raffronti e parallelismi con il presente, potrebbe essere considerato un capolavoro assoluto di divulgazione storico-archeologica, mi ha consentito di immergermi nel dramma di Pompei e Ercolano.
        Il secondo, mi ha permesso di penetrare nel vivo della vita reale dei pompeiani, fatta di lavoro, commerci, scuola, svaghi.…
        Ed è così che ho cominciato a cercare l’officina del feltraio Verecundus, la bottega dell’ambulante Zosimo, la scuola di Amando e Procolo, la casa dello scriptor Emilio Celere, l’officina del garum di Aulo Umbricio Scauro, la Taverna Lusoria dove si giocava a dadi, il forno di Modesto delle 81 pagnotte carbonizzate, il graffito di Eutichis nella casa dei Vetti e tanti altri, mai menzionati o quasi nelle guide turistiche.
        È nata qui l’esigenza di costruirmi dei percorsi di visita degli scavi differenti da quelli delle pur bellissime guide turistiche.
        Man mano che procedevo nel lavoro mi sono reso conto che, integrando questi percorsi con quelli relativi agli edifici pubblici e alle ricche “domus”, ne poteva venir fuori una guida ampia per quanti non esauriscono il loro interesse per Pompei in un’unica visita, ma desiderano conoscere la città in tutti i suoi aspetti della vita quotidiana, ritornandovi più volte. La guida che ne è risultata è a disposizione – gratis – per chiunque la voglia, basta scaricare il pdf in allegato.
        Un’ultima notazione, a causa del Covid, che ha imposto la lunga chiusura degli scavi e poi la riapertura parziale, fatta di percorsi obbligati, non ho potuto verificare interamente il contenuto della guida.
        Potrebbe, pertanto, esservi qualche errore del quale mi scuso in anticipo con i lettori.



1 commento:

  1. Ciao UGO TI RINGRAZIO sei sempre gentile ed opportuno..ti aspetto al lido a presto.ginoiovino

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